Settembre 2020
Social Responsibility & Digital Cultural Heritage
Italgas è proprietaria di un ricco archivio storico, di una biblioteca corredata da emeroteca e di collezioni di oggetti tecnici e scientifici, custoditi a Torino nell’edificio di Largo Regio Parco 11.
Negli ultimi anni Italgas ha abbracciato in modo pervasivo la trasformazione digitale, interpretando un ruolo di società di frontiera. Da qui l’intuizione di impiegare le nuove tecnologie anche per amplificare nel tempo e nello spazio il valore di un patrimonio industriale, culturale e artistico che abbraccia oltre 200 anni di storia. L’obiettivo è perciò quello di rendere l’archivio accessibile a un pubblico più vasto e di preservarlo in modo ottimale nel tempo, perché possa ispirare anche le prossime generazioni.
Attraverso la collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini ha così preso forma l’Heritage Lab Italgas. Approfondiamo il tema con Katya Corvino, Responsabile della Sostenibilità di Italgas.
Quale è il valore che crea questa iniziativa?
Attraverso le nuove opportunità che si aprono con l’applicazione delle tecnologie digitali, Italgas potrà condividere in modo allargato un patrimonio che custodisce e coltiva da sempre. Studiosi, appassionati e ricercatori avranno accesso ai documenti e ai reperti museali della collezione, anche attraverso l’esperienza della realtà virtuale. Vogliamo rendere possibile a tutti conoscere e approfondire momenti storici che hanno segnato l’evoluzione del nostro business e che esprimono la trasformazione sociale, economica e tecnica di un intero Paese.
Che natura ha questo patrimonio culturale?
L’archivio storico di Italgas custodisce documenti e testimonianze di reale portata storica, perché la vita della nostra Società è sempre stata intrecciata allo sviluppo dell’Italia e alla sua trasformazione socio-economica. Anche da un punto di vista dei numeri si tratta di importanti raccolte. Abbiamo già oggi oltre 1.000 metri lineari di documenti, con una previsione di crescita a 3.5 km, oltre a 6.000 volumi e riviste, 35.000 tra stampe, foto e manifesti, 350 apparecchi e strumenti d’epoca.
In che modo trasformerete la fruizione dei materiali dell’archivio?
Utilizzeremo un nuovo modo di descrivere, inventariare e digitalizzare ciò che è racchiuso nel nostro archivio e ripenseremo profondamente la catalogazione della biblioteca e dell’emeroteca. Procederemo inoltre a una scansione 3D degli oggetti: non solo strumenti legati al mondo dell’energia, ma anche reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi per la posa delle reti del gas. Creeremo così un bacino di Big Data che potranno essere disponibili senza confini e attraverso un’esperienza più completa. Basti pensare che tra le carte custodite in archivio abbiamo pergamene che risalgono al 1288: la digitalizzazione le renderà disponibili a tutti, in maniera più sicura e meglio fruibile, attraverso software di computer vision intelligente.
Avete scelto di realizzare questa iniziativa in partnership con la Fondazione Giorgio Cini. Che opportunità vi offre questa collaborazione?
Attraverso la grande e rinomata professionalità della Fondazione Cini avremo accesso a tecnologia, metodologia e strumenti del progetto internazionale ARCHive, dedicato all’analisi e all’archiviazione del patrimonio culturale di Venezia. Ma avremo anche rapporti con il consorzio Time Machine, un circuito che raggruppa oltre 14 mila istituzioni e oltre 100 mila professionisti, che indagano il passato allo scopo di mappare le evoluzioni in ambito sociale e culturale.
L’Heritage Lab come si collega ai progetti di sostenibilità di Italgas?
Il nostro amministratore delegato, l’ingegner Paolo Gallo, ci ha ricordato in un suo recente post su LinkedIn “Cicerone sosteneva che la Storia fosse testimone dei tempi e maestra di vita. Un concetto ripreso da molti allo scopo di esortare il prossimo a non ignorare la Storia per non correre il rischio di restare privi non solo del passato, ma anche del futuro”. Questo è in essenza lo spirito con il quale abbiamo realizzato questo progetto di protezione e piena valorizzazione dell’heritage culturale che è nel nostro archivio, dando vita a un laboratorio aperto alle generazioni presenti e future.