Dicembre 2022
L’azione Italgas 2022
Con tassi d’interesse più stabili, Italgas torna a fare leva sui buoni fondamentali
Nonostante il movimento di recupero che ha preso le mosse nella seconda decade di ottobre, l’indice delle blue chips del mercato azionario italiano e quello delle utilities europee rimangono ancora ben al di sotto dei livelli di inizio anno, a fronte di incerte prospettive macroeconomiche. Non dissimile la performance di Italgas, che continua comunque a sovraperformare il FTSE MIB.
Dal minimo del 2022 raggiunto il 13 ottobre a 4,56 euro, il prezzo dell’azione Italgas ha invertito il trend, conquistando rapidamente livelli più prossimi al target price medio di circa 6 euro espresso dai broker in copertura sul titolo: livello, quello di 6 euro, rispetto al quale rimangono a oggi, comunque, ulteriori spazi di recupero. Da considerare inoltre che per 7 analisti su 14 in copertura il target price si colloca a livelli pari o superiori a 6 euro.
Nel recente movimento di rimbalzo dai minimi di luglio, il titolo Italgas è stato sostenuto dalla pubblicazione di risultati del terzo trimestre 2022 superiori alle attese degli analisti, grazie al significativo contributo del business dell’efficienza energetica, mentre prosegue ininterrotto il percorso di crescita indicato dal Piano 2022-2028 nonostante le complessità dello scenario.
La stretta monetaria volta a contrastare l’inflazione galoppante ha provocato una correzione nei mercati azionari a partire da metà agosto
Molti cambiamenti sono intervenuti a influenzare le dinamiche del prezzo del titolo Italgas e degli indici di riferimento rispetto al quadro analizzato nell’ultimo numero di IG focus, chiuso con le informazioni al 15 luglio. In un contesto di perduranti tensioni geopolitiche, a partire da metà agosto, la stretta monetaria operata dalle banche centrali a fronte di un’inflazione in accelerazione ha infatti prodotto un significativo rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Questo fattore ha avuto un impatto negativo sul comparto delle utilities regolate, i cui rendimenti legati al dividendo sono divenuti meno attraenti a fronte di rendimenti sovrani che hanno raggiunto i livelli massimi degli ultimi anni.
Nel frattempo, il FTSE MIB, l’indice delle blue chip del mercato azionario italiano, ha potuto arginare gli effetti negativi degli elevati rendimenti obbligazionari grazie al significativo peso per capitalizzazione che hanno all’interno dell’indice stesso i titoli del settore bancario – notori beneficiari di un contesto di tassi di interesse in aumento.
Di fatto, i minimi toccati dal FTSE MIB a inizio ottobre sono rimasti al medesimo livello di quelli raggiunti a luglio, mentre sia l’azione Italgas sia l’indice Stoxx Euro 600 Utilities hanno testato nuovi minimi a ottobre, a livelli di almeno 10 punti percentuali inferiori rispetto ai minimi di luglio.
Con l’aspettativa di un allentamento delle politiche monetarie restrittive, da metà ottobre è in atto un rimbalzo delle quotazioni azionarie
A partire dal 12 ottobre i mercati azionari globali hanno avviato un nuovo rally, complice un rallentamento nelle dinamiche dei prezzi delle commodities energetiche. Gli investitori hanno iniziato infatti a vedere più vicino il momento in cui le politiche monetarie potranno essere meno restrittive, in particolare nell’Eurozona, dopo che la BCE ha fornito una guidance meno aggressiva sui futuri livelli dei tassi d’interesse. Questo ha innescato anche l’esigenza di ricoprirsi in tempi brevi da parte di quegli investitori che avevano posizioni corte, con il risultato di dare ulteriore forza al rimbalzo dei prezzi.
A fronte di rendimenti obbligazionari sostanzialmente stabili, il mercato è tornato a incorporare maggiormente nei prezzi delle utilities europee le notizie legate a specifici fondamentali. Mentre gli operatori con forte esposizione alle rinnovabili hanno risentito negativamente della diminuzione dei prezzi dell’elettricità, favorita da prezzi del gas in rapida discesa, le utilities italiane regolate hanno beneficiato dell’aspettativa di ritorni consentiti (allowed returns) in aumento a partire dal 2024.
La presentazione dei risultati al 30 settembre 2022 ha dato ulteriore impulso al movimento di recupero del titolo
Il titolo Italgas ha così potuto contare su un contesto favorevole per il proprio segmento di appartenenza mentre emergevano nuove evidenze sulle performance dei fondamentali.
I risultati del terzo trimestre, pubblicati il 27 ottobre 2022, hanno superato le attese, in particolare in termini di utili per azione, grazie al significativo contributo offerto dai business dell’efficienza energetica. Questo ha fornito ulteriore supporto al trend al rialzo che il prezzo del titolo aveva già avviato dal 13 ottobre scorso, dopo avere testato il minimo dell’anno a 4,56 euro.
Con politiche monetarie che rimangono rigidamente restrittive, i mercati hanno poi leggermente corretto da metà dicembre
Le dichiarazioni recentemente rilasciate delle Banche Centrali, intenzionate a combattere l’inflazione con atteggiamento ancora molto intransigente, hanno poi provocato una certa delusione tra gli investitori, che speravano di potere vedere all’orizzonte politiche più accomodanti nel 2023.
Permane un favorevole quadro di raccomandazioni da parte del sell-side
I 14 broker che coprono l’azione Italgas presentano oggi un target price medio di circa 6 euro. Un livello che, a confronto con i prezzi segnati nelle ultime sedute borsistiche, indica che rimangono spazi di potenziale rivalutazione del titolo. Il range dei target price del sell-side va da un minimo di 5,3 euro a un massimo di 7 euro. Le raccomandazioni sono generalmente favorevoli, con sei analisti che suggeriscono di comprare il titolo (tra Buy, Outperform o Accumulate) e otto che hanno un giudizio neutrale (tra Hold, Market performer o Equal Weight).