Giugno 2023
I solidi fondamentali non sono ancora pienamente riflessi nel prezzo del titolo Italgas
Nonostante un avvio d’anno impostato al rialzo, sul mercato azionario gli investitori sono recentemente tornati ad avere un atteggiamento avverso al rischio, in attesa di valutare se le tensioni nel settore bancario produrranno effetti negativi sulla crescita economica e indurranno le Banche Centrali ad adottare politiche meno restrittive
Il titolo Italgas – pur essendo stato in parte penalizzato dall’appartenenza al settore difensivo delle utility, in un mercato molto volatile nel quale sono stati favoriti titoli ciclici o quelli beneficiari degli elevati livelli dei tassi di interesse – ha comunque potuto contare sui solidi fondamentali, confermati anche dalla pubblicazione dei risultati annuali 2022.
Il target price medio dei broker in copertura sul titolo, pari a 6 euro, continua a indicare che ai livelli di quotazione attuali rimane un significativo spazio di potenziale rivalutazione.
I mercati azionari hanno avviato il 2023 con un deciso rialzo
Archiviato un 2022 che da molti operatori è stato definito come “annus horribilis”, i principali indici azionari hanno iniziato il 2023 con un netto rimbalzo, che ha permesso di recuperare rapidamente i livelli precedenti lo scoppio della guerra in Ucraina.
La riapertura della Cina, che si è lasciata alle spalle la politica zero-Covid, e l’aspettativa di una prossima fine del ciclo di rialzo dei tassi da parte delle Banche Centrali, sono stati i fattori che hanno guidato il rimbalzo delle quotazioni azionarie, a fronte di una crescita economica che si è mostrata meno vulnerabile di quanto si potesse temere alle minacce delle politiche monetarie restrittive. In Europa, in particolare, a guidare il movimento di recupero degli indici sono intervenuti anche i benefici di una progressiva stabilizzazione dei prezzi delle commodity energetiche. Si spiega così l’outperformance degli indici dell’Eurozona, che nel 2022 erano stati molto penalizzati dalle preoccupazioni degli investitori per l’esposizione maggiore dei Paesi europei agli effetti della crisi energetica.
In questo quadro, ad aggiungere forza al rimbalzo, è intervenuto anche un elemento tecnico, rappresentato dagli acquisti per la ricopertura di posizioni corte da parte di hedge fund.
Nelle prime settimane dell’anno il FTSE MIB, l’indice delle blue chip del mercato azionario italiano, ha messo a segno una performance particolarmente brillante, superiore a quella dello Eurostoxx 50, grazie al forte peso che rivestono al suo interno i titoli bancari, favoriti dai tassi in ascesa.
In generale il rally delle prime settimane del 2023 è stato trainato, oltre che dai titoli bancari, da quelli del settore automotive, TLC ed energy. Con gli investitori in modalità risk-on, sono invece state più deboli le performance dei titoli bond-proxies e dei difensivi, come quelli del comparto real estate e le utilities.
In questo quadro il titolo Italgas ha messo a segno un significativo rialzo, che ha condotto il prezzo da 5,19 euro di fine 2022 a raggiungere rapidamente un massimo a 5,67 il 9 febbraio 2023. Pur non potendo fare leva sull’appartenenza a uno dei settori favoriti dal mercato in questa fase, il titolo ha comunque recuperato sulla base dei solidi fondamentali della Società.
Già febbraio si è rivelato un mese con tendenze contrastate
Dopo una partenza molto positiva, in febbraio gli investitori hanno iniziato a prendere profitto, adottando un atteggiamento più avverso al rischio, in un quadro macroeconomico che presentava dati molto forti, in base ai quali la lotta all’inflazione delle Banche Centrali sembrava non essere ancora finita e il picco dei tassi d’interesse si allontanava nel tempo.
Anche il titolo Italgas ha perciò ritracciato: dal massimo del 9 febbraio, il prezzo del titolo ha corretto fino a raggiungere un nuovo minimo dell’anno a 5,16 euro il 9 marzo.
In questo contesto, in cui il mercato era ancora focalizzato su inflazione e disoccupazione nel prevedere le mosse della Fed, si è innestata il 10 marzo scorso la notizia del fallimento della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti, cui ha fatto rapidamente seguito il tracollo borsistico di Credit Suisse, con l’acquisizione-salvataggio da parte di UBS che ha avuto luogo il successivo 19 marzo.
L’incertezza domina il clima attuale, ma i buoni risultati del 2022 premiano il titolo Italgas
Per quanto ci sia ampio consenso sul fatto che oggi la situazione del settore bancario sia strutturalmente molto diversa da quella che aveva portato al crack Lehman, la memoria di quanto accaduto in borsa nel 2008 ha portato gli investitori verso un atteggiamento di avversione al rischio.
Le tensioni che si sono create nel comparto bancario si sono tradotte in condizioni del credito molto restrittive, che di fatto hanno anticipato gli effetti di ulteriori rialzi dei tassi da parte delle Banche Centrali.
Gli investitori rimangono perciò concentrati nel valutare gli effetti sulla crescita di queste nuove condizioni restrittive del credito, che di fatto potrebbero avvicinare l’arrivo di politiche monetarie più accomodanti.
Per contro, a partire dal 10 marzo il titolo Italgas ha impostato un nuovo movimento di recupero, innescato dalla pubblicazione dei buoni risultati annuali, che hanno confermato la capacità del Gruppo di produrre una continua crescita, lungo la traiettoria del Piano Strategico, nonostante il difficile contesto esterno.
Il target price medio è di oltre il 10% superiore alle recenti quotazioni
Il target price medio dei 15 broker che coprono l’azione Italgas si attesta oggi a 6 euro: un livello che indica ampi spazi di potenziale rivalutazione relativamente alle recenti quotazioni. I target price vanno da un minimo di 5,5 euro a un massimo di 7 euro. Le raccomandazioni sono generalmente favorevoli, con otto analisti che suggeriscono di comprare il titolo (tra Buy, Outperform o Accumulate) e i rimanenti sette che presentano un giudizio neutrale (tra Hold, Market performer o Equal Weight).