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Ottobre 2019

Acquisizioni mirate, mezzo miliardo di investimenti e una strategia chiara per costruire una solida leadership in Sardegna

La metanizzazione della Sardegna è un’opportunità strategica per la crescita del business di Italgas. L’investimento di 500 milioni di euro nel periodo 2019-2025 – investimento che Italgas sta realizzando per dotare l’Isola di un’infrastruttura energetica digitale – darà impulso allo sviluppo sostenibile del territorio.

Dal 2018 Italgas ha assunto un serio impegno su questo progetto in termini di investimenti infrastrutturali da realizzare. Nel frattempo, ha già conquistato il ruolo di operatore di riferimento nell’isola, avendo acquisito la gestione di circa un terzo delle reti di distribuzione e di tutte le città più importanti della regione. L’ingresso del fondo infrastrutturale Marguerite II nel capitale di Medea – la società nella quale sono confluiti tutti gli asset di Italgas in Sardegna – offre un’ulteriore testimonianza di quanto il progetto sia considerato di grande interesse.

Approfondiamo il tema con il dottor Gianfranco Amoroso, che in Italgas segue questo fronte di sviluppo nel suo ruolo di responsabile dell’M&A.

 

Per quali ragioni lo sviluppo della rete di distribuzione del gas in Sardegna è un’opportunità unica per Italgas?

L’Italia è il terzo mercato in Europa per consumi di gas e possiede una rete di distribuzione capillare, di oltre 260 mila chilometri, in grado di raggiungere il 92% delle famiglie: in questo quadro, la Sardegna – unica regione italiana a non essere ancora stata metanizzata –  rappresenta un’interessante opportunità di crescita per un operatore, come Italgas, che dispone delle capacità tecniche e delle risorse necessarie per realizzare e gestire l’infrastruttura. Si tratta di un progetto che permetterà di creare entro il 2021 una rete lunga circa 2.000 chilometri, in grado di offrire agli utenti industriali e residenziali la possibilità di accedere a energia pulita a un costo più conveniente.

 

Perché Italgas è l’operatore ideale per guidare questo progetto?

Il Piano Industriale 2019-2025 di Italgas, presentato nel giugno scorso, indica come, nell’ambito di investimenti complessivi previsti per 4,5 miliardi di euro, circa la metà – cioè 2,1 miliardi – sia destinato allo sviluppo e al rinnovamento dell’infrastruttura; in particolare, il Piano prevede che al progetto di sviluppo delle reti di distribuzione in Sardegna siano dedicati 500 milioni di euro: un importo in assoluto significativo. La rilevanza dimensionale dell’investimento non è comunque il solo aspetto cruciale. Italgas infatti ha intrapreso con grande convinzione un percorso volto a impiegare nuove soluzioni tecnologiche, con ricadute in tutte le attività aziendali. Nell’ambito del piano di investimenti pluriennale, abbiamo allocato ai progetti di digitalizzazione oltre 900 milioni di euro: di questi, circa 400 milioni per completare la sostituzione dei misuratori tradizionali con quelli smart, mentre circa 500 milioni per digitalizzare asset e processi. La rete in costruzione in Sardegna sarà perciò già dotata di tecnologie e servizi di ultima generazione. Mentre posiamo le tubazioni, infatti, oltre ai marker digitali, posiamo anche la fibra.

 

Che cosa significa, in termini concreti, avere una rete intelligente?

Come ha più volte affermato il nostro Amministratore Delegato, in Italgas siamo convinti che sia preferibile evitare di compiere scelte tecnologiche a priori, di fatto con il rischio di limitare le opportunità di evoluzione future. Proprio con l’obiettivo di garantire al processo di decarbonizzazione la massima neutralità tecnologica possibile, vogliamo che la rete di distribuzione sia intelligente, per essere utilizzata al meglio in tutti i possibili scenari che si potranno presentare nel tempo. E’ un indubbio vantaggio avere adottato le migliori soluzioni che oggi la tecnologia ci mette a disposizione già direttamente durante la costruzione: anche in Sardegna, saremo in grado di svolgere in modo ottimale le nostre attività di gestione e manutenzione, potendo contare su reti digitalizzate, interconnessioni tra i diversi Bacini, contatori intelligenti e trasmissione dei dati via fibra. Una rete di distribuzione intelligente rappresenta il secondo fondamentale “step” – dopo l’installazione degli smart meters – per poter disporre di dati massivi sul funzionamento e sulle condizioni della nostra infrastruttura, che a loro volta potranno essere analizzati applicando logiche computazionali di intelligenza artificiale, con conseguenti vantaggi in termini di efficienze operative e di sicurezza e affidabilità del sistema.

 

Quante famiglie sarete in grado di raggiungere nell’Isola, una volta che gli investimenti saranno completati?

Il nostro piano è di costruire una rete che raggiunga 200 mila utenti, rispetto ai 45 mila che oggi serviamo, di fatto raddoppiando i 1.000 km di lunghezza attuale delle tubazioni.  A fine agosto avevamo già posato quasi 300 chilometri di rete.

 

Avete quindi già realizzato investimenti importanti?

Gli investimenti in Sardegna incidono già in maniera significativa. Basti pensare che nel primo semestre del 2019, su 317,7 milioni di euro complessivamente investiti da Italgas, ben 29,5 milioni erano rappresentati dalle opere realizzate in Sardegna.

 

Come procedono i lavori?

Le attività di costruzione delle reti hanno fatto segnare sensibili progressi: abbiamo aperto cantieri praticamente in tutti i Bacini che abbiamo in concessione. Nei quattro Bacini in cui i lavori erano partiti già nel settembre dello scorso anno, abbiamo già posato i circa 300 chilometri di tubazioni che citavo prima. Nei nostri piani, entro tre anni dovremmo riuscire a completare la costruzione delle reti di distribuzione.

 

Attraverso la rete preesistente in Sardegna, che cosa viene distribuito?

Attualmente attraverso le tubazioni vengono distribuiti aria propanata e GPL. Gli investimenti che stiamo realizzando consentiranno all’infrastruttura di distribuire gas naturale o GNL, il gas naturale liquefatto. Nelle reti che stiamo costruendo, non appena saranno operative, abbiamo intenzione di distribuire da subito gas metano, senza utilizzarle per il GPL: il nostro obiettivo è infatti quello di offrire ai consumatori sardi un doppio vantaggio, economico e ambientale. Secondo le nostre stime, la metanizzazione della Sardegna porterà infatti a una riduzione di circa 60 mila tonnellate di CO2 all’anno.

 

Qual è il percorso che Italgas ha seguito per costruire e poi consolidare la propria leadership in Sardegna?

A febbraio 2018, abbiamo acquistato le concessioni per 12 dei 38 Bacini dell’Isola assumendo il controllo del 100% di Ichnusa Gas: da quel momento abbiamo iniziato a essere operativi in 74 Comuni, con 1.300 chilometri di rete e oltre 120 mila clienti potenziali. Con l’acquisizione di Medea, nell’aprile 2018, abbiamo poi aggiunto l’attività di distribuzione a Sassari, la seconda città sarda per popolazione, con 13 mila clienti serviti nell’ambito di un bacino potenziale di circa 30 mila famiglie. Nel giugno 2018, con l’acquisizione del 100% di Fontenergia, abbiamo anche acquisito il Bacino 22. A fine 2018 abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro posizionamento nella Regione, acquisendo il ramo d’azienda di Isgas Energit Multiutilities, che ci ha portato in dote le concessioni di Cagliari, Nuoro e Oristano, per complessive 22.300 utenze.

Che significato ha la partecipazione del fondo infrastrutturale Marguerite II al progetto?

Marguerite II è un fondo partecipato dalla BEI e da alcuni tra i maggiori enti di promozione nazionale europei. L’accordo che abbiamo sottoscritto all’inizio di agosto prevede che il fondo acquisisca il 48,15% del capitale di Medea e di Medea NewCo, le due società del nostro Gruppo in cui abbiamo fatto confluire tutte le nostre attività di distribuzione e nella vendita di gas in Sardegna. L’investimento iniziale del fondo Marguerite II è di circa 25 milioni; seguiranno una serie di aumenti di capitale per un totale di 44 milioni, che permetteranno di finanziare, per la quota riservata al fondo, gli investimenti per la metanizzazione della Sardegna previsti dal nostro Piano Industriale. Avere un partner di questa caratura conferma la valenza strategica del progetto, sia per gli obiettivi che si propone, sia per le caratteristiche con cui lo abbiamo disegnato.