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Al fine di mantenere un costante ed elevato livello qualitativo, richiediamo ai fornitori specifiche certificazioni ISO, che attestano la
creazione, l’applicazione e il mantenimento di un sistema di gestione e di organizzazione del lavoro conforme a specifiche norme di riferimento riconosciute a livello internazionale.

Durante la fase di qualifica e per la partecipazione alla gara, sono richieste le certificazioni:

• ISO 9001 sui sistemi di gestione di qualità.
• ISO 14001 o EMAS sui sistemi di gestione ambientale.
• OHSAS 18001/ISO 45001 sui sistemi di gestione salute e sicurezza.

La loro obbligatorietà è un requisito delle classi merceologiche ad elevata complessità, ma può rappresentare un requisito premiante per la qualifica e per la partecipazione a gara. Oltre alle certificazioni sopracitate, sono richieste certificazioni ad oggi non obbligatorie, ma fondamentali per il Gruppo ai fini dell’impatto ambientale, sociale e di governance sull’intera catena di fornitura, quali:

• SA8000 sulla responsabilità sociale;
• ISO 37001 sulla prevenzione della corruzione;
• ISO 50001 sulla gestione dell’energia;
• ISO 27001 sulla sicurezza delle informazioni.

Il Gruppo si propone di aumentare ogni anno del 5% la percentuale dei fornitori in possesso di certificazioni ISO aggiuntive a quelle già richieste tra i requisiti minimi di qualifica.

I vantaggi delle certificazioni ISO per i fornitori

Oltre a valorizzare l’impegno dell’azienda nel miglioramento continuo dei propri standard e ottenere un maggior punteggio nelle gare, le certificazioni ISO consentono di aumentare il valore sul mercato in termini di credibilità e di immagine, coinvolgendo i dipendenti nel miglioramento dei processi e contribuendo alla diffusione di una cultura aziendale fondata su un impatto concreto e misurabile.

Per incrementare l’impegno dei fornitori, abbiamo previsto importanti criteri di sostenibilità anche in fase di gara. Nel 2018 abbiamo iniziato dalle gare d’appalto di costruzione e manutenzione rete, assegnando più punti alle offerte che prevedessero l’uso di mezzi di trasporto alimentati a gas o elettricità, o almeno di veicoli Euro 5 (veicoli di lavoro). Questo impegno ci ha garantito la presenza dei requisiti per il 100% dei fornitori. Per incrementare la copertura, abbiamo iniziato ad analizzare i requisiti minimi di sostenibilità e ad aggiungerli alla valutazione delle offerte, non solo di costruzione e manutenzione (che rappresentano il core business, dunque la maggior parte del valore di acquisto) ma anche in ambito pubblico.

Nel 2020, abbiamo aggiunto un punteggio alle gare d’appalto che richiedono l’uso di flotte aziendali, premiando tutti i fornitori che dimostrino di modificare la propria flotta di veicoli in modo sostenibile.

Nel corso dell’anno, abbiamo esteso i criteri premianti anche nello scoring tecnico di altre gare che prevedono l’utilizzo di flotte aziendali e mezzi di lavoro, in cui il fornitore dimostri di rinnovare il parco automezzi in un’ottica di sostenibilità e in linea con i CAM (Criteri Ambientali Minimi).

Nel 2021 il Gruppo ha sviluppato e consolidato un modello di punteggio che tiene conto dei requisiti minimi di sostenibilità per tutte le categorie di prodotti, lavori e servizi strategici durante la valutazione delle offerte. I criteri di valutazione presenti nel modello offerta includono: indice di legalità (AGCM), tasso infortunistico (indice di gravità e indice di frequenza degli infortuni), emissioni dirette e indirette di CO2 e bilancio di sostenibilità. Questo modello viene applicato anche alle piccole e medie imprese, aumentando la loro partecipazione attraverso una crescita guidata e responsabile e tenendo conto della varietà dimensionale delle imprese, oltre che dell’eterogeneità di attività da loro svolte. Tra gli altri criteri considerati premianti, Italgas pone una particolare attenzione a: Tasso infortunistico e indice di legalità (AGCM), comunque richiesti in fase di qualifica.

Per raggiungere gli obiettivi del Gruppo abbiamo sviluppato un percorso di audit tecnici e di sostenibilità conforme alle linee guida AMFORI BSCI – Audit Business Social Compliance Iniziative, finalizzato alla crescita e alla responsabilizzazione dei fornitori.

Per incentivare il coinvolgimento dei partner, Italgas richiede la compilazione di un “Questionario di Sostenibilità” in fase di candidatura. Lo scopo è quello di determinare il livello generale e specifico di Sostenibilità̀ dell’Azienda, oltre a fornire un prospetto sintetico delle certificazioni in ambito dei vari Sistemi di Gestione ISO.

Sulla base del punteggio ottenuto nel questionario, il fornitore riceve un “Indice di sostenibilità” che compone il rating totale dei fornitori. In caso di risultato inferiore alla soglia prestabilita, il fornitore non potrà essere ammesso alle fasi successive del processo di qualifica. In caso di rating medio-basso saranno, invece, previsti piani di sviluppo anche con l’attivazione di audit on site, per identificare le aree di miglioramento e monitorare le performance nel breve e lungo termine.

Per gli audit on site – obbligatori per i gruppi merce di livello “Strong”, sia in fase di qualifiche che di rinnovo – il Gruppo si avvale di una società terza, demandata allo svolgimento della visita presso la sede del fornitore, in conformità alla norma ISO/IEC 17021-1:2015 “Conformity assessment – Requirements for bodies providing audit and certification of management systems”. Nel 2023, oltre agli audit svolti dal partner precedentemente identificato, sono stati svolti anche audit desk su tematiche di sostenibilità. Oggetto dell’audit ESG on desk è la verifica e l’accertamento delle dichiarazioni che il fornitore rilascia con la compilazione del questionario di sostenibilità in fase di qualifica.

Al termine degli audit viene stilato un verbale in cui vengono segnalate le principali criticità suddivise in tre livelli (Lieve – Grave – Critico), completo di un piano d’azione con le aree di miglioramento.