Gas rinnovabili
Verso la transizione energetica per un futuro sostenibile.
L’obiettivo Net-Zero al 2050, fissato dall’Unione Europea nell’ambito del Green Deal, e l’ulteriore impulso alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti e alla diversificazione delle fonti energetiche – determinato dal piano REPowerEU della Commissione Europea e, prima ancora, dal pacchetto Fit-for-55 – mirano ad accelerare la decarbonizzazione dei consumi. Per conseguire questi traguardi, è necessaria una transizione energetica che passi attraverso un nuovo mix energetico basato su fonti a basse o zero emissioni di carbonio, principalmente rinnovabili.
Tra i gas rinnovabili, il biometano rappresenta attualmente l’opzione carbon-neutral più praticabile. Infatti è una fonte di energia rinnovabile già disponibile, in grado di garantire al contempo sicurezza energetica, decarbonizzazione dei consumi, competitività specie nei costi di medio-lungo termine innescando un sistema di economia circolare.
Siamo impegnati in prima linea per liberare il grande potenziale del biometano, favorendo gli allacciamenti, sviluppando reti digitali e agendo sulla regolazione affinché si riescano ad introdurre condizioni che agevolino lo sviluppo della risorsa.
Idrogeno verde
L’idrogeno verde, ottenuto mediante l’uso di energia rinnovabile, si prevede diventerà la principale fonte energetica entro il decennio 2030, offrendo benefici concreti entro il 2050.
Nel lungo termine, l’idrogeno può sbloccare il pieno potenziale delle fonti di energia rinnovabile grazie alla sua programmabilità, potenziale di stoccaggio e compatibilità con l’infrastruttura esistente. Per questo motivo, noi di Italgas stiamo introducendo il concetto di Power to Gas, attraverso il suo progetto pilota situato in Sardegna, nei pressi di Cagliari, volto a sperimentare l’intera catena del valore dell’idrogeno verde.
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Biometano: cos’è?
Il biometano è un gas rinnovabile ottenuto dalla purificazione del biogas, prodotto attraverso la digestione anaerobica di rifiuti organici, agricoli e industriali. Il processo di purificazione consiste essenzialmente nell’eliminazione dal biogas di anidride carbonica, del vapore acqueo e di altre sostanze tra le quali l’ammoniaca e composti solforati. Il biometano ha caratteristiche chimiche del tutto analoghe al normale gas naturale di origine fossile. A differenza del biogas può essere immesso nelle reti di distribuzione e utilizzato nei normali processi industriali o di riscaldamento civile.
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Lo scenario di sviluppo
Nel decennio in corso (2020-2030) è previsto un notevole aumento della produzione e dell’immissione nella rete di biometano, facilitando così il percorso di decarbonizzazione. In Italia, la domanda di collegamenti sta crescendo costantemente, con oltre 133 punti di iniezione già connessi alla rete di trasporto e distribuzione. L’attuale capacità di produzione a livello europeo è di 6,4 miliardi di metri cubi, tali impianti evitano l’emissione in atmosfera di 29 milioni di tonnellate di anidride carbonica. (Dati European Biogas Association 2024).
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I suoi benefici
Il biometano è una fonte energetica sostenibile “carbon neutral” ovvero che non incrementa l’emissione dell’anidride carbonica in atmosfera. Potendo essere immesso nelle reti di trasporto e distribuzione può essere consumato la dove vi è la domanda: nelle città e nelle industrie. Gli scarti del processo di produzione di questo gas trovano un importante impiego quali fertilizzanti agricoli. Il biometano contribuisce pertanto ad un processo virtuoso che non solo valorizza il territorio sostenendo l’economia locale delle aziende agricole e alimentari, ma permette un corretto bilanciamento della domanda energetica senza impatto alcuno sull’ambiente.
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Lo scenario di sviluppo
L'idrogeno verde sarà la fonte rinnovabile dominante del decennio 2030. Nei prossimi anni, grazie a una riduzione dei costi e a un utilizzo economicamente più sostenibile, si prevede una sua maggiore diffusione. Attualmente, gli alti costi dell’energia elettrica da fonti rinnovabili rendono ancora poco economico l’impiego dell’idrogeno sia come vettore energetico che nei processi chimici industriali.
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I suoi vantaggi
In Europa, i vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’idrogeno saranno tangibili entro il 2050 e impatteranno positivamente sul mercato del lavoro, sulla nostra economia e sul nostro pianeta. Nel prossimo futuro, l'idrogeno verde sarà utilizzato per migliorare la mobilità, riscaldare ambienti e abitazioni, oltre che per scopi industriali. L’idrogeno verde sarà miscelato al biometano nelle reti di distribuzione e andranno insieme a giocare un ruolo essenziale nel raggiungimento della neutralità carbonica compensando le criticità di bilanciamento energetico e di infrastruttura conseguenti ad un’eccessiva elettrificazione dei consumi.
I nostri progetti per la transizione energetica
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Rete nativa digitale in Sardegna.
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Sostenibilità
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Innovazione